IL GRUPPO GABRIELLI SOSTIENE IL VOLONTARIATO IN ABRUZZO
Donate alle strutture di volontariato dell'Abruzzo e delle Marche attrezzature per un milione di euro
PESCARA – Sabato 25 luglio si è svolta, nel piazzale antistante il punto vendita Tigre di Viale D’Avalos a Pescara, la cerimonia di consegna delle attrezzature che il Gruppo Gabrielli ha deciso di donare a tutto il mondo del volontariato dopo un’approfondita analisi fatta con la Regione Abruzzo: strumenti fondamentali per diminuire il rischio di contagio dei volontari che si adoperano quotidianamente al trasporto sanitario di persone contagiate, ma utili anche per l’operatività post-Covid nell’ottica di un sostegno alle persone in difficoltà per tutte le loro necessità quotidiane. Si tratta di quasi cento tra sanificatori di ultima generazione e sedie “scendi scale” per le evacuazioni di emergenza.
All’evento erano presenti il Presidente della Holding del Gruppo Gabrielli, Giancarlo Gabrielli, il Presidente del Gruppo Gabrielli Luca Gabrielli, l’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì, il Presidente del Comitato Regionale ANPAS Abruzzo Stefano Di Stefano ed il Presidente del Comitato Regionale Abruzzo della Croce Rossa Italiana Gabriele Perfetti, insieme ai rappresentanti di tutte le associazioni beneficiarie.
"La gara di solidarietà che il mondo delle imprese ha messo in atto in questo difficile momento che stiamo vivendo – commenta l’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì - è straordinaria e dimostra il grande senso di responsabilità nei confronti delle nostre comunità. Voglio esprimere tutta la mia stima e tutta la mia gratitudine al Gruppo Gabrielli per questo grande, grande e importante contributo che ha dato alla nostra Regione”.
“Un modo concreto di dimostrare la nostra resilienza per aiutare il volontariato che tanto si è adoperato nel corso di questa emergenza nel supportare il Servizio Sanitario Regionale ed aiutarlo a far fronte all’aumento e complessità degli interventi di emergenza e trasporto sanitario – ha detto Giancarlo Gabrielli presidente della Holding del Gruppo Gabrielli – nonché per enfatizzare anche le attività che i volontari hanno svolto fuori dagli ospedali, ma sempre nell’ottica di aiutare le persone in difficoltà per tutte le loro necessità quotidiane, anche solo per la consegna di farmaci o altri generi di prima necessità a domicilio, oppure per un semplice contatto umano.”
Il ringraziamento di Stefano Di Stefano, presidente del Comitato Anpas Abruzzo: “A nome mio personale, del Comitato Anpas Abruzzo e di tutti i volontari, sono ad esprimere la più profonda gratitudine al Gruppo GABRIELLI per la cospicua donazione elargita a sostegno delle nostre Pubbliche Assistenze abruzzesi che hanno subito perdite economiche dovute all’emergenza sanitaria “Covid19”. Tale donazione andrà ad aggiungersi a nuove disponibilità, per l’acquisto di strumenti ed attrezzature sanitarie, indispensabili per il prosieguo delle nostre attività sui territori. Questo gesto esprime vicinanza al Comitato Anpas, ai nostri territori e cittadini, nonché segno tangibile della sensibilità di una grande Azienda, da sempre leader del proprio settore e cuore pulsante della nostra comunità. Un incommensurabile ringraziamento da tutti noi di Anpas Abruzzo.”
“Se aiutare è un gesto nobile, aiutare chi aiuta è altrettanto nobile. In questo periodo la Croce Rossa sia nome e per conto di chi, ogni giorno, mette tempo, energie, capacità e competenze a servizio della comunità, ringrazio sentitamente il Gruppo Gabrielli per il preziosissimo supporto offerto alle nostre azioni quotidiane, azioni che sottendono idee, progetti ed obiettivi volti alla concretizzazione di una irrinunciabile mission. – ha aggiunto Gabriele Perfetti, presidente della Croce Rossa Abruzzo - Siete l'ulteriore prova di quell'Umanità tanto più generosa e resiliente quante più sono le criticità da affrontare... perché sì, in momenti come questi ci si scopre tutti più fragili ma, allo stesso tempo, anche più forti, se capaci di sostenerci l'un l'altro, riscoprendo una condivisione di valori, che non ci stancheremo mai di ricordare e di cui possiamo divenire, insieme, portatori e beneficiari. Grazie di cuore. Questa donazione serve ad alimentare un sistema. Quando le associazioni e le istituzioni tutte riescono a costituire un sistema lo stesso sistema fa si che arrivino tutti gli aiuti ai più bisognosi e verso coloro che a volte sono i più dimenticati”.
Luca Gabrielli, presidente del Gruppo Gabrielli: “La nostra azienda non si è mai fermata nel periodo caratterizzato dalla pandemia. Nei negozi i nostri collaboratori, quotidianamente, hanno garantito la loro presenza con la professionalità che li contraddistingue svolgendo, nel pieno rispetto della normativa vigente, un servizio di importanza anche sociale e a tutti loro va la mia gratitudine”.
Coronavirus: 620 volontari Anpas Abruzzo impegnati dall’inizio dell’emergenza
Dal supporto alle autorità presso i Centri Operativi Comunali (COC) e agli operatori sanitari delle ASL per lo screening COVID-19 sul territorio, all’allestimento delle tende pre-triage negli ospedali, dai presìdi per la sorveglianza sanitaria presso l’aeroporto di Pescara, al supporto e assistenza alla popolazione nelle zone rosse, dalla distribuzione di mascherine chirurgiche alla popolazione e consegna a domicilio di farmaci e beni di prima necessità, alla gestione del banco alimentare: oltre 6500 le attività svolte sul territorio regionale dai volontari delle 35 pubbliche assistenze del Comitato Anpas Abruzzo.
Dall'inizio dell'emergenza a oggi sono 620 le volontarie e i volontari che, oltre alla copertura di tutte le attività connesse all'emergenza coronavirus (COVID-19), hanno garantito anche tutti i servizi sanitari ordinari e di soccorso in emergenza su tutto il territorio regionale.
Il presidente Anpas Abruzzo, Stefano Di Stefano: “Leggo questo “report attività” con le lacrime agli occhi, commosso e gratificato come un padre che legge la pagella del proprio figlio prode.
Sicuramente non sono i dati, i risultati che ci classificano, ma il vostro profuso impegno in un periodo così subdolo dove ognuno di voi ha dovuto dare il massimo mettendosi a disposizione delle comunità; con elevato senso del “dovere” avete messo a repentaglio la sicurezza sanitaria di ognuno di voi e quella dei vostri famigliari, facendo in modo che il vostro contributo giungesse nelle case delle genti abruzzesi a sostegno di chi, in quel periodo, era meno fortunato e bisognevole di soccorso o protezione.
Momenti difficili per tutti che, grazie anche al contributo di ognuno di voi, abbiamo superato con estrema capacità.
Noi del Comitato, per quanto ci è stato possibile, abbiamo monitorato ogni situazione critica, circostanze che vedevano coinvolti voi volontari, salvaguardando la vostra salute con l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione e di ogni altro necessario presidio.
Un plauso a tutti i Presidenti delle Associazioni aderenti al nostro Comitato, per aver coordinato ogni singola attività messa in atto sui propri territori, garantendo anche e soprattutto la continuità delle attività quotidiane.
Insomma, siete stati protagonisti vincenti di una guerra ipocrita combattendo il nemico silente direttamente al fronte e, come alla fine di ogni battaglia, ci si conta, ci si cura le ferite (si! perché di ferite ne abbiamo riportato) ma, soprattutto, ci si riorganizza per continuare a dare il meglio di noi, a tendere nuovamente la nostra mano alle genti d’Abruzzo.
Il periodo di emergenza ci ha costretti a “segnare il passo” nelle attività già programmate, nella formazione, negli impegni sociali, ma la nostra determinazione ed il nostro spirito di sacrificio saranno maestri per una scintillante ripresa.
GRAZIE ragazze, GRAZIE ragazzi”
COVID-19: Volontariato e lavoro. L'appello di Stefano di Stefano, presidente del Comitato Anpas Abruzzo, alla Regione ABRUZZO
01 maggio 2020 - "I nostri volontari (così come quelli di CRI e Misericordie) non sono potenziali untori, ma silenti attori protagonisti di questa emergenza Covid-19."
L'integrazione, formulata il 24 aprile 2020, del “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” - Modalità di ingresso in azienda dei lavoratori (punto 2, secondo capoverso) recita:
“Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS”.
Detto in parole povere: tutti i volontari che negli ultimi 14 giorni hanno svolto attività di volontariato ed hanno avuto “contatto” con pazienti positivi o asintomatici, non possono tornare al lavoro. Questa situazione sta generando non pochi problemi tra i volontari preclusi dalle loro attività lavorative e le Associazioni che si trovano a fronteggiare la carenza degli stessi nelle attività quotidiane e di emergenza.
Ritengo, cosi come sostiene la Direzione Anpas Nazionale, che il lavoro e la libertà da parte dei cittadini di associarsi siano, entrambi, diritti sanciti dalla Costituzione, senza discriminazione alcuna.
A ciò aggiungo che il personale soccorritore delle associazioni di volontariato attivo nelle operazioni di soccorso per Covid-19 è già sottoposto a sorveglianza sanitaria.
In una comunicazione inviata al Ministero della Salute e al Ministero del Lavoro, condivisa con il Terzo Settore, Anpas chiede una modifica normativa affinché non vengano discriminati, sui posti di lavoro, i volontari, attori fondamentali per la gestione della emergenza Covid 19.
I volontari Anpas sono donne e uomini che, adeguatamente formati e preparati, svolgono attività di prevenzione del rischio di contagio virale, effettuando quotidianamente servizi di soccorso sanitario e trasporti ordinari sul territorio.
La Regione Lombardia ha normato al riguardo, precisando che “…l’operatore sanitario o altra persona impiegata nell'assistenza di un caso sospetto o confermato di COVID-19 NON è da considerarsi “contatto” quando l’attività assistenziale viene condotta con l’utilizzo completo e corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale (definizione “caso sospetto” e di “contatto stretto”). Per l’operatore asintomatico che ha assistito un caso probabile o confermato di COVID-19 senza che siano stati usati gli adeguati DPI per rischio droplet o l’operatore che ha avuto un contatto stretto con caso probabile o confermato in ambito extralavorativo, NON è indicata l’effettuazione del tampone ma il monitoraggio giornaliero delle condizioni cliniche. In assenza di sintomi non è prevista l’interruzione dal lavoro che dovrà avvenire con utilizzo continuato di mascherina chirurgica. In presenza di sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5°C) è prevista l’interruzione temporanea dal lavoro, in coerenza con l’art. 1 comma 1 lettera b) DPCM 08 marzo 2020. Per questa tipologia di lavoratori al fine di poter garantire la ripresa della attività nel minor tempo possibile è prevista l’esecuzione del test”.
Chiedo l’intervento della Regione Abruzzo affinché si pronunci in merito a quanto rappresentato, con l’auspicio che si allinei alle giuste disposizioni impartite dalla Regione Lombardia, quali “conditio sine qua non” per la tutela del lavoratore volontario, ben diverso da un qualunque cittadino che, sfortunatamente, ha avuto contatto con persone positive.
Stefano DI STEFANO
Presidente Regionale ANPAS Abruzzo
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